Emendamenti riforma pensioni: più diritti per i disabili, le donne e per i laureati
Emendamenti riforma delle pensioni: tantissime novità per ciò che concerne i disabili, le donne e i laureati.
È questo quello che emerge dagli emendamenti presentati alla Camera in relazione al DL 4/2019, che ricordiamo contiene tutte le informazioni circa la riforma delle pensioni e il reddito di cittadinanza.
A quanto pare, infatti, sono stati proposti degli emendamenti che la Commissione lavoro alla Camera dovrà approvare, che mirano a favorire in primis i disabili, consentendogli di accedere alla pensione di cittadinanza, misura dalla quale per il momento sono esclusi.
Questa però non è l’unica novità, importanti notizie anche per ciò che concerne le donne, per le quali si pensa a delle misure di maggiore flessibilità per accedere a quota 100, e per i laureati vista la volontà di estendere il riscatto flessibile della laurea a tutti e non solo ad alcuni.
Infine altre due importanti news riguardano l’estensione della proroga per l’opzione donna e per l’Ape sociale.
Riforma delle pensioni: richiesto l’accesso alla pensione di cittadinanza per i disabili Nei giorni scorsi i rappresentanti delle parti sociali e delle istituzioni hanno presentato una serie di proposte che potrebbero andare a modificare la quota 100 e non solo.
Tra queste ce n’è una che riguarda la possibilità di far beneficiare della pensione di cittadinanza anche i disabili, attualmente esclusi dalla possibilità di aderire alla suddetta misura. L’idea sarebbe quella di aggiungere al requisito anagrafico necessario al fine della pensione di cittadinanza, un’altra prerogativa ovvero quella di riconoscere la facoltà di richiedere questa misura anche ai nuclei familiari composti da un over 67 e da una o più persone con disabilità grave, indipendentemente dalla loro età.
Questa volontà è nata anche da alcune proteste della Lega, che pochi giorni prima dell’approvazione del DL 4/2019, ha più volte ribadito che sarebbero dovute essere introdotte più misure riservate ai disabili.
Riforma delle pensioni 2019: più diritti per le donne
Gli altri emendamenti presentati nei giorni scorsi alla Camera riguardano la possibilità di inserire delle misure di maggiore flessibilità per l’accesso alla pensione per le donne.
I sindacati, infatti, hanno più volte sostenuto che quota 100 va a favorire gli uomini piuttosto che le lavoratrici, visto che per l’uomo è più facile raggiungere il requisito dei 38 anni di contributi rispetto ad una donna.
La Lega, tra i vari emendamenti presentati, hai infatti proposto di riconoscere ad ogni lavoratrice un bonus contributivo di 4 mesi per ogni figlio. Tale bonus potrà essere di massimo 12 mesi e potrà essere fatto valere non solo per Quota 100 ma anche per la pensione di vecchiaia anticipata e di vecchiaia.
Ricordiamo però che queste sono solo ipotesi per il momento, dato che la Commissione lavoro alla Camera dovrà approvare gli emendamenti, per far sì che questi inizino a produrre i loro effetti.
L’ultima novità riguarda i laureati ed in particolare la proposta di estendere il riscatto flessibile della laurea a tutti coloro che si sono laureati e non solo ad alcuni.
In pratica il DL 4/2019 ha concesso la possibilità agli under 45, di maturare più anni di contributi riscattando la laurea, abbattendo i costi e lasciando la possibilità al lavoratore di decidere quanti anni riscattare.
La Lega, vuole invece ora estendere la possibilità a tutti i laureati di poter beneficiare del riscatto flessibile della laurea, senza tenere conto dell’età anagrafica.
Bisogna però specificare che, anche se l’emendamento dovesse essere approvato, il riscatto flessibile sarebbe comunque riservato ai periodi successivi al 31 dicembre del 1995, da valorizzare con il sistema contributivo per il calcolo della pensione.